Arnau

Arnau
24-hour-old Arnau

Tuesday, December 7, 2010

Hanno mosso mari e monti per salvare Arnau. Grazie!

Le ultime 12 ore (il pomeriggio e la notte di lunedi 6 dicembre) sono state le piú intense degli ultimi giorni, una corsa contro il tempo e contro una logistica complicatissima.
L'operazione di domenica pomeriggio (5 dicembre) ha fatto guadagnare un po' di tempo, ma non ha fermato l'emorragia e bisognava fare qualcosa, perché la pressione sul cervello ricominciava ad aumentare.
Una delle poche alternative era una arteriografia, per vedere esattamente da dove continuava a uscire sangue e provare a bloccarlo durante l'esame stesso o raccogliere dati sufficienti per dare informazioni ai neurochirurghi per un'altra operazione d'urgenza.
L'arteriografia é un esame difficile e raro in adulti, rarissimo in bambini, ancor di piú in neonati. Le persone che sanno farla con esperienza in neonati si contano sulle punte delle dita a livello nazionale e europeo. Le apparecchiature per farla sono pochissime ed é un weekend di 5 giorni, quasi tutte sono spente e manca personale.
I medici del Vall d'Hebron di Barcellona hanno mosso mari e monti, hanno contattato ospedali, colleghi e amicizie (alcuni sono rientrati dalle vacanze apposta per Arnau), servizi di ambulanza, centri logistici. E ce l'hanno fatta!
Poco dopo aver scattato questa foto, é partita la corsa della speranza.


Un'equipe medica e di trasporto all'avanguardia ha permesso il trasporto di Arnau all'ospedale General de Catalunya, a Sant Cugat.
Sono solo 20 minuti di autostrada dal Vall d'Hebron, peró con un neonato in quelle condizioni, che dipende dal perfetto funzionamento di decine di apparecchiature e medicine, non é uno scherzo. Dieci persone hanno lavorato al trasporto.
All'arrivo, tutti sapevano di Arnau, i macchinari e l'equipe medica per l'arteriografia erano pronti, e mezz'ora dopo l'arrivo iniziava l'operazione.
La dottoressa era venuta apposta per Arnau e aveva organizzato tutto, una persona speciale, a giudicare dai pochi minuti in cui ci ha spiegato cosa avrebbe provato a fare. Ci ha accolto con un sorriso, era serena, diretta, onesta, forte: "ragazzi, mi spiace molto, é toccato a voi, é la sfortuna, ma adesso vediamo cosa possiamo fare. Sapete che é rischioso, basta mezzo millimetro di errore e lo perdiamo, peró questo é il mio lavoro, adesso ci proviamo".
L'operazione é durata solo un'ora, poi la dottoressa é uscita di nuovo con la sua positivitá e la sua calma sicura, e ci ha spiegato che era convinta di avercela fatta a fermare l'emorragia e ha escluso malformazioni piú complesse di vene e arterie. Poi un saluto pieno di speranza: "i neonati hanno capacitá di recupero incredibili, il cervello é tanto malleabile da supplire a problemi in alcune zone, ho visto bimbi recuperarsi da cose incredibili, mi raccomando, passate a vedermi con il piccolo Arnau quando si recupera".
Poi la corsa di ritorno al Vall d'Hebron e la verifica con una TAC.
Alle 2 del mattino eravamo nella sala per i genitori del Vall d'Hebron, mangiando un panino e aspettando ansiosi il risultato della TAC.
Bisognava verificare che la fuoriuscita di sangue fosse stata effettivamente bloccata, altrimenti bisognava operare un'altra volta, come domenica. La cosa avrebbe avuto un rischio immenso. Alle 3 del mattino ci chiamano, scendiamo a parlare con la neurochirurga e il neonatologo, che ormai da quasi 24 ore seguivano Arnau senza sosta, ed erano pronti, se fosse stato necessario, ad operare durante il resto della notte.
Fortunatamente, hanno confermato che la dottoressa ce l'aveva fatta!
Emorragia bloccata, pressione sul cervello ridotta, ematoma leggermente piú piccolo... tutti buoni segnali. Non c'era bisogno di un'operazione urgente.
Un bacio al piccolo Arnau, di nuovo a riposo, piú sedato che mai, nel suo box 2303 al Vall d'Hebron.
Alle 4.30 del mattino andavamo a dormire con una grande speranza.
Grazie a tutti!

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They moved mountains to save Arnau. Thank you!

The last 12 hours (the afternoon and night of Monday Dec 6th) have been the most intense in the last few days. A rush against time and against logistical challenges.
Sunday's surgery (Dec 5th) gained us some time, but it did not stop the bleeding and something else had to be done, since pressure on the brain was increasing again.

The next step was an arteriography, to see exactly where the bleeding originated and either try to stop it during the test, or provide enough information to the neurosurgeons to proceed with one more surgery.
An arteriography is a very complex procedure in adults, ultra rare in newborns. There are very few doctors in the country with experience with such procedure in newborns. Equipment to perform it is rare. And it was a 5-day weekend due to 2 days of public holidays.
Our doctors moved mountains to make it happen. Arnau was moved to another hospital, just 30 minutes away, not an easy task considering his life depended on tens of machines and medicines which had to be moved with him. Ten people worked for hours on this move and stayed with Arnau during the entire round trip.
The doctor who was going to perform the procedure is a special person, at least judging from how she
 received us. She came to work during her holiday just for Arnau, she was positive, calm, and welcomed us with a smile: "I'm sorry guys, this is rare, and it happened to you. Now, nothing we can do about that, but let's see what we can do to fix it. It's risky and complicated, but that's my job, here's what I'm going to try and do ..."
Just an hour later, there she was, telling us how it went, how strong Arnau was, and how she thought that she managed to stop the bleeding. She managed to reach his brain veins starting from an artery in the leg, and reached the exact point of the bleeding, and fixed it. Simply amazing!
Then the rush back to the main hospital, where a TAC was performed to verify the status.
It was a long hour, between 2 and 3am, waiting for a result which could have meant another emergency surgery or ... We were lucky this time, it looked like the bleeding had indeed been stopped and no surgery was required for now.
A big kiss to little Arnau and at 4.30am we were at home, ready to go to sleep with a lot more hope than we had started the day with.
Thank you all across Barcelona who made this happen!

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